Casera Tragonia (da Casera Razzo)
Da Casera Razzo a Casera Tragonia e ritorno (9,5 km con 450 m dislivello positivo; sentieri segnavia 210 e 209; cartina di riferimento su waymarkedtrails.org; posizione su GMaps)
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Da Casera Razzo a Casera Tragonia e ritorno (9,5 km con 450 m dislivello positivo; sentieri segnavia 210 e 209; cartina di riferimento su waymarkedtrails.org; posizione su GMaps)
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Alcune foto postate su Google Photos (qui la sferica):
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Dal casello-pedaggio di Misurina per sentiero 119 fino alla piantana (con tabelle) di Rio di Rinbianco; da qui per sentiero ex 101 verso Rifugio Auronzo fino alla piantana di Val del Ciadin de Longeres, poco oltre la quale si devia verso destra in prossimità di alcuni paletti segnavia bianco/rossi, seguendo la traccia a tratti evidente a tratti labile (ma sempre segnata, spesso con paletti) che monta sulla testata del Ciadin de Longeres per innestarsi sul sentiero 117 “Bonacossa”.
Si segue il 117 verso sud giungendo sulla cima più alta del Monte Cianpedele (Cima Cianpedele, 2362 m, costellata di omettoni di pietra); da questa si scende brevemente per lasciare il 117 sulla propria sinistra, prendendo una evidente traccia che sale alla Cianpedela posta più a sud; da qui si scende facilmente verso ovest per prati e qualche detrito fino a giungere al pianeggiante dosso erboso (che può essere tranquillamente seguito fino al Col de le Bisse); nella parte iniziale del dosso, verso sinistra (sud), si apre una specie di forcelletta che fa capo ad un valloncello, per buona parte erboso, al termine del quale una evidente traccia taglia brevemente verso sinistra su sfasciumi, affiancando uno sperone roccioso, portandosi su balze erbose “scalinate” che consentono un veloce divallamento al centro dello splendido anfiteatro del Ciadin de le Bisse.
Dal Ciadin si segue il solco vallivo appena pronunciato tenendosi sulla destra, scendendo con lieve pendenza fino all’orlo del catino; da qui il pendio si fa più pronunciato, la pur labile traccia di sentiero svanisce del tutto, ma, sempre seguendo il solco vallivo sulla destra, ci si trova in breve ad incrociare la larga mulattiera (percorsa all’andata) che collega il casello-pedaggio di Misurina al Rifugio Auronzo (ex sentiero 101).
(cartina tratta da waymarkedtrails.org ; posizione su GMaps; circa 9 km di percorso con 600 m di dislivello)
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Da Cima Cianpedele (verso Cadini di Misurina, Cristallo, Croda Rossa d’Ampezzo, Tre Cime di Lavaredo, Croda dei Toni, Val d’Ansiei) #theta360 #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA
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Alcune foto postate su Google Photos (qui la sferica dallo Scoglio e qui quella dalla Croda de l Arghena):
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Cartina tratta da waymarkedtrails.org (posizione su GMaps)
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Alcune foto postate su Google Photos (qui la sferica):
Cartina tratta da waymarkertrails.org (posizione su GMaps).
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(link diretto su Theta360; qui album fotografico e cartina del percorso)
Croda de l Arghena (Misurina – Auronzo di Cadore) #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA
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(link diretto su Theta360; qui album fotografico e cartina del percorso)
Scoglio di San Marco (Misurina – Auronzo di Cadore) #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA
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Guglia Giuliana – Popena Basso – Misurina #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA
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Popena Basso (Misurina) #theta360it – Spherical Image – RICOH THETA
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Alcune foto postate su Flickr (qui la sferica):
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Si lascia l’auto al parcheggio di Casera Razzo (GMaps, OSM) e si prende la strada sterrata diretta alle casere Mediana e Chiansaveit; poco dopo, sul lato destro della strada, in vista di una baita posta poco più in là su un dosso erboso, si stacca la tenue traccia di un ampio sentiero (quando lo si è intuito) che passa prima di fronte alla baita per poi curvare a destra, passandole di lato in direzione della valletta posta tra Col Marende e Dumella. La traccia è labile e va presto a confluire sul tracciato di una stradina proveniente dalle vasche di raccolta di un acquedotto (ad est della baita) che devia bruscamente a gomito verso est. Si tralascia tale stradina continuando in direzione della valletta (sud); qui il tracciato è piuttosto labile ma si incontra presto una chiara traccia che continua ben evidente fino alla cresta erbosa posta sul fianco sud-ovest del colle (B).
Qui si devia a sinistra per “ovvia” traccia salendo facilmente sulla sommità erbosa di Dumella (in cima trincee di guerra). Tornati sui propri passi (B), si procede con camminata libera (non ci sono sentieri o loro tracce) su terreno facile in direzione della evidente forcella a sud del Col Marende: seguire la bellissima lingua prativa costellata qua e là di massi che affianca, discosta da esso, il ghiaione. Giunti sulla forcella (C), si piega a destra e, con salita pronunciata su chiara traccia, tra i rododendri si giunge in breve sulla cima erbosa del Col Marende (trincee di guerra).
Da qui si può: ridiscendere in (C) per continuare, sempre in discesa, su sentiero segnavia 208 che confluisce sulla Strada provinciale 619 a due passi dalla casera; oppure, scegliendo un percorso un po’ più avventuroso, in camminata libera, si può seguire verso nord-nord-ovest la cresta per una trentina di metri, deviando poi a destra per scendere verso il sottostante catino erboso ammantato di rododendri. Alla base del primo catino (D) si può, eventualmente, scendere con facilità su pale erbose (percorso puntinato in verde scuro) ricollegandosi al sentiero percorso all’andata.
Calandosi invece verso nord si giunge al bordo del secondo catino delimitato da alcuni salti rocciosi contornati da alberi; qui si devia a sinistra in leggerissima salita (ovest) passando a fianco dei salti rocciosi (che restano sulla destra) su un’apparsa traccia di sentiero che, dove inizia la discesa, sparisce nuovamente. La discesa sul pendio boschivo, che ha ampie radure erbose, non presenta particolari difficoltà ma è abbastanza ripida; nella breve discesa conviene tenersi tendenzialmente verso ovest ma, comunque vada, prima o poi si incrocia il sentiero 208 che giunge alla SP619 a pochi passi da Casera Razzo.