Dolomites. Il parco sentieristico “Terre Alte” di Lozzo di Cadore (estratto)

copertina libro Dolomites, a cura di P.C. Begotti e E. Majoni

DOLOMITES
a cura di P. C. Begotti e E. Majoni
LXXXVI Congresso della Società Filologica Friulana – Pieve di Cadore 20.IX.2009
Società Filologica Friulana, Udine 2009
F.to 21×23 cm – 638 pp.

——————————————–

Questo mio contributo compone, insieme a quelli di tanti altri autori, la prestigiosa pubblicazione Dolomites, edita dalla Società Filologica Friulana in occasione del suo 86° congresso, svoltosi a Pieve di Cadore il 20 settembre 2009, a 90 anni dalla sua costituzione.

Il Parco Sentieristico Terre Alte di Lozzo di Cadore.
Storia recente di un secolare passato.

L’imprinting.
Irresponsabili! Con questo appellativo definiremo oggi quelle mamme che, localizzando l’esempio a Lozzo di Cadore, lasciassero salire i propri figli di 10-12 anni, da soli, a Pian dei Buoi partendo in paese. Ma le nostre mamme erano così: “negligenti, superficiali, quasi prive di scrupoli”. Avevo da poco superato gli esami alla fine della quinta classe elementare. L’esito era stato lusinghiero tanto che, come ricompensa, mio padre iniziò a farmi passare qualche ora do n botega (falegnameria). Era certamente più un gioco che un lavoro ma intanto, nell’intendimento educativo paterno, avrei iniziato a familiarizzare con un certo tipo di visione del mondo. Gli accordi erano questi: la mattina era per me, ma verso le due del pomeriggio (ricordando con ciò l’orario d’entrata al doposcuola) avrei dovuto presentarmi n botega per rimanervi fin che no ero stufo. Compresi quasi subito che non avrei potuto stufarmi tanto celermente.

Per noi giovanissimi Pian dei Buoi rappresentava una nuova frontiera, da scoprire e colonizzare, né più né meno del mitico Far West che iniziavamo a conoscere con le prime trasmissioni televisive di Rin Tin Tin (per i più grandicelli c’erano i fumetti di Tex Willer). Certo, avevamo già sperimentato la vita libera e selvaggia sui prati che lambivano le nostre case, lungo i quali scorrazzavamo come puledri; nessun angolo di Ronzìe, Filuói, Revìs ci era ignoto, e i più audaci di noi erano giunti fino a D’Aósto, ma qui si erano fermati. []

[leggi il contributo completo di Dolomites. Il parco sentieristico “Terre Alte” di Lozzo di Cadore]